Ormai siamo abituali a leggere di come Sicilia riesce a gestire nel peggior modo possibile le risorse messe a disposizione dalla comunità europea. Il nuovi strumenti di speculazione si chiamano “Distretti Turistici”, nati con il nobile intento di promuovere il turismo in Sicilia. La Sicilia viene duqnue divisa in zone ideali ognuna accomunata da risorse naturali, storia, cultura, aree condivise facilmente raggiungibili. Tante nuove idee e progetti ben studiati per sfruttare al meglio i fondi messi a disposizione dalla comunità europea.
I diretti turistici sono operativi ormai da diversi anni e sono formati da consorzi di comuni e imprese. In Sicilia se ne contavano 25: un buon 35% non ha prodotto nulla rivelandosi un flop incredibile. Molti dei soldi disponibili non sono mai stati utilizzati per assenza di iniziative e circa 12 milioni di euro sono stati spesi. Sono state presentate le solite proposte locali che hanno penalizzato la Sicilia in termini di visibilità e mancata sinergia nell’impiego delle risorse.
Nello specifico, tra i dati divulgati dalla regione siciliana si evince che sono stati finanziati complessivamente 48 progetti per un totale di 15 milioni e 400 mila euro. Denaro in parte ritirato per via della revoca di 9 progetti per un importo complessivo di circa 3,8 milioni. In conclusione le risorse non utilizzate sono state 12 milioni e 400 mila euro, somme al momento praticamente perdute. Proprio per queste motivazioni il numero dei distretti è stato ridotto a 7, per ognuno di essi è stato riformato il modello per evitare nuovi periodi di inattività prolungata.
La Sicilia si conferma regione in prima linea nello sfruttamento senza risultati dei fondi resi disponibili dalla comunità europea.