Storia della Sicilia

L'isola più grande e bella del Mediterraneo

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La Sicilia vanta una storia lunga molti secoli ed è ricca di resti molti dei quali sono sconosciuti persino ai siciliani. I primi insediamenti della Sicilia risalgono circa al 1500 aC con l’immigrazione dei Sicani dal Nord Africa. Essi s’insediarono nei pressi del fiume Gela. I Sicani furono ben presto seguiti dai Siculi, giunti dallo Stretto di Messina. Da loro deriva l’attuale nome della Sicilia. L’arrivo dei Siculi ed il loro insediamento lungo la costa orientale e sudorientale dell’isola. Furono sollecitati gli insediamenti dei Sicani nell’entroterra, a nord e nella parte nordoccidentale dell’isola.

Durante lo stesso periodo un terzo popolo indigeno, gli Elimi, s’insediò all’estremità occidentale della Sicilia. Furono occupate le città di Erice e Segesta. Nella parte sudorientale i Greci fondarono (VI-XIII sec. AC) città come Siracusa e Catania. Quindi anche Zancle (oggi Messina), Gela, e Selinus ed occuparono città già esistenti come Segesta. Le città greche fiorirono e a loro volta fondarono altre città come Acragas (ora Agrigento) e Imera. I loro governi democratici furono gradualmente sostituiti dai governi tirannici. In particolare quello di Falaride ad Agrigento e di Gelone, Ierone I, ed altri a Siracusa.

Tra il 831 e il 965 dC

Tra il 831 e il 965 dC, la Sicilia fu conquistata dagli arabi, grazie ai quali raggiunse il suo periodo di massimo splendore. I successivi disaccordi interni favorirono la conquista da parte dei Normanni, sotto i quali venne istituito il Regno di Sicilia. Una volta passato sotto il dominio degli Svevi, il Regno di Sicilia fu unificato all’Impero di Federico II, che, con le Costituzioni di Melfi del 1231, creò uno stato ben organizzato.

Quando nel 1250 Federico II morì, il suo successore Manfredi fu sconfitto e ucciso dallo spietato Carlo d’Angiò, i cui alleati francesi occuparono l’isola e stabilirono la loro egemonia che portò alla sommossa popolare chiamata i Vespri siciliani. Infine, nel 1302, i francesi cedettero il posto agli aragonesi. L’aristocrazia insediatasi nel corso di questo regno ha lasciato magnifici palazzi sparsi in tutta Sicilia, come Palazzo Sclafani e Palazzo Chiaramonte a Palermo.

Ironia della sorte volle che, il terremoto che devastò le province sudorientali nel 1693 divenne il trampolino di lancio per il periodo più glorioso della Sicilia, il barocco. Città come Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa, Noto, Comiso, Scicli e decine di altre ancora, furono interamente ricostruite e restituite allo splendore. Dopo gli Aragonesi, la Sicilia passò per un breve periodo sotto le mani degli austriaci, per poi essere salvata nel 1734 dai Borboni di Spagna, il cui trono era in realtà situato a Napoli. La Sicilia rimase nelle mani dei Borboni fino al 1860, quando a seguito dell’unificazione si ebbe il Regno d’Italia.

Pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, nuovamente scossa nel 1968 da un altro terremoto, la Sicilia resta ciò che è sempre stata: una spettacolare terra di impervie montagne, campi di grano dorato e coste rocciose, abitata da un popolo fieramente indipendente che mette passione in tutto ciò che fa.